Cos’è l’incontinenza urinaria?
Per incontinenza urinaria si intende una perdita involontaria di urina. Le condizioni alla base di questa patologia sono molteplici e spaziando da danni fisici, patologie pregresse e/o correlate (tumori ed infezioni urinarie), ai disturbi neurologici.
Alcune di queste condizioni sono di carattere temporaneo e quindi curabili, altre derivanti ad esempio da operazioni chirurgiche o patologie pregresse sono più problematiche e persistenti.
Pur non causando gravi problematiche a livello medico/sanitario, l’incontinenza è alla base di problematiche igieniche ma soprattutto emotive e sociali.
Un problema diffuso: cause e incidenza dell’incontinenza urinaria
Nelle donne l’incontinenza urinaria è una problematica diffusa e legata sia a conformazione fisica sia a vicende che influenzano la sfera ormonale e fisica della persona
Infatti è stata trovata una correlazione tra gravidanza ed incontinenza urinaria: sia lo squilibrio ormonale che l’indebolimento della muscolatura del pavimento pelvico collegati alla gravidanza possono provocare l’incontinenza.
Un’altra condizione scatenate è il cosiddetto prolasso dell’utero: a seguito del parto naturale l’indebolimento della muscolatura può causare un abbassamento dell’utero, che può essere collegato all’incontinenza
Inoltre durante la menopausa lo squilibrio ormonale e la caduta del livello di estrogeni possono portare ad incontinenza, che raramente risponde a terapie estrogeniche.
Negli uomini invece l’incontinenza è spesso legata a patologie prostatiche e/o tumorali ed avviene in percentuali molto più basse rispetto alle donne.
Infatti il trattamento medico o chirurgico dell’ipertrofia prostatica e delle patologie tumorali può portare a danneggiamenti o indebolimenti dei muscoli minzionali.
In generale entrambi i sessi sperimentano un indebolimento muscolare dovuto all’invecchiamento ed in alcuni casi coinvolge gli sfinteri e la vescica, portando ad incontinenza urinaria
Possibili condizioni che contribuiscono e/o causano incontinenza urinaria
- Infezioni vaginali o del tratto urinario;
- Malattie renali;
- Gravidanza e parto;
- Stitichezza;
- Farmaci;
- Diabete;
- Ingrossamento della prostata (iperplasia benigna) e prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica);
- Malattie del sistema nervoso e disturbi neurologici (ad esempio: sclerosi multipla, morbo di Parkinson, lesioni del midollo spinale e ictus);
- Difetti congeniti (presenti alla nascita);
- Alcune procedure chirurgiche (danni ai nervi o ai muscoli);
- Debolezza dei muscoli che mantengono in sede la vescica e lo sfintere uretrale.
Incontinenza urinaria: ecco le tipologie
Incontinenza Urinaria da Sforzo
L’incontinenza urinaria da sforzo (o da stress), è direttamente collegata alla perdita di sostegno dell’uretra (solitamente collegata al parto o altre cause fisiche) che porta a danni alla muscolatura del pavimento.
Consiste in piccole perdite involontarie di urina connesse a particolari attività fisiche, in cui è presente un aumento della pressione sull’addome come il sollevamento di pesi, colpi di tosse o starnuti.
Incontinenza Urinaria da Urgenza
L’incontinenza urinaria da urgenza è caratterizzata dall’impossibilità di trattenere l‘urina in caso di impellente stimolo minzionale.
È caratterizzata da fuoriuscita di grandi quantità di urina dovute ad una contrazione involontaria del muscolo detrusore, coinvolto nel processo di espulsione, che non lascia il tempo di raggiungere il bagno.
Le condizioni che possono portare a questo tipo di incontinenza sono da ricercare nell’invecchiamento, nell’ostruzione delle vie urinarie e nell’eccessiva assunzione di sostanze irritanti.
Incontinenza Urinaria Mista
È una combinazione di incontinenza da urgenza e da stress.
Incontinenza Urinaria da Rigurgito
L’incontinenza urinaria da rigurgito è caratterizzata dal mancato svuotamento completo della vescica in presenza di ostacoli al normale flusso o in caso di mancata contrazione completa del muscolo detrusore.
Si verifica un gocciolamento post minzione, ovvero dopo la minzione involontariamente continua a fluire l’urina in piccole gocce.
Le condizioni che possono portare a questo tipo di incontinenza sono da ricercare in patologie pregresse e/o correlate, come l’ipertrofia prostatica, i tumori dell’apparato urinario, il diabete ed altre patologie.
Incontinenza Urinaria Strutturale
L’incontinenza strutturale è caratterizzata da problematiche a livello fisico, come malformazioni o patologie che hanno colpito l’individuo in età infantile, le quali hanno modificato strutturalmente l’apparato urinario e possono portare a incontinenza urinaria.
Incontinenza Urinaria Funzionale
L’incontinenza funzionale è strettamente legata a problematiche mentali (disabilità): la persona pur riconoscendo lo stimolo ad urinare non può o vuole raggiungere la toilette.
Le perdite possono essere copiose, in quanto oltre una soglia di riempimento, la vescica tende a svuotarsi spontaneamente.
Condizioni che possono portare a incontinenza funzionale comprendono: malattia di Parkinson, Alzheimer, disturbi della mobilità, ebbrezza per abuso di alcol, riluttanza all’uso dei servizi igienici per depressione grave o ansia, confusione mentale e demenza.
Incontinenza Urinaria Transitoria
Si verifica temporaneamente e può essere scatenata da farmaci, insufficienza surrenalica, ritardo mentale, ridotta mobilità e grave stipsi.
Come diagnosticare la tipologia di incontinenza urinaria?
Per diagnosticare un’incontinenza urinaria e soprattutto la tipologia, lo specialista inizia con un attento esame obiettivo ed un’anamnesi, che possano fornire un quadro sanitario della persona.
È quasi sempre richiesta un’analisi delle urine per escludere eventuali infezioni e per verificare la presenza di patologie correlate (calcoli urinari, infezioni urinarie)
Se da una prima analisi emergono condizioni degne di approfondimento, possono essere eseguiti esami più specifici come la cistoscopia o l’urodinamica che permettono un’analisi completa dello stato della vescica e del flusso minzionale, permettendo di stabilire lo stato della muscolatura ed eventuali problematiche minzionali.
Decidere il trattamento migliore per l’incontinenza urinaria: un confronto con lo specialista
Lo specialista una volta stabilita la tipologia di incontinenza, potrà decidere il trattamento migliore rispetto alla gravità di essa, alle condizioni generali del paziente (età, patologie, pregresse,..).
L’obiettivo dello specialista è permettere un miglioramento della qualità della vita del paziente, cercando di ricorrere a terapie invasive (chirurgia su tutte), solo quando le terapie mediche e riabilitative non avessero avuto effetto.
La terapia di prima linea è in quasi tutti i casi conservativa o mini-invasiva, cercando di limitare al minimo i sacrifici del paziente, per poi optare in un approccio chirurgico solo nei casi più gravi.
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Terapia per l’incontinenza urinaria
Trattamenti conservativi
- Modifiche dello stile di vita: diverse metodiche possono portare a miglioramenti dell’incontinenza. Su tutti spiccano pratiche di svuotamento regolarizzato della vescica, modifiche alla dieta (ad esempio eliminando sostanza irritanti), prevenzione della stitichezza e diminuzione di peso (aumenti incontrollati di peso possono portare ad un indebolimento muscolare).
- Esercizi muscolari pelvici (esercizi di Kegel): la fisioterapia del pavimento pelvico si è dimostrata un’ottima metodologia per contrastare e ridurre l’incontinenza urinaria. Gli esercizi mirati permettono di riacquistare tono muscolare e controllo della vescica; essi consistono in serie di contrazioni/rilassamento del pavimento pelvico.
Le terapie Iniettive
Tramite l’iniezione diretta di alcuni farmaci è possibile limitare gli effetti dell’incontinenza. Questa è considerata una terapia mini-invasiva: pur necessitando di numerose applicazioni, spesso permette un miglioramento della situazione.
I farmaci più utilizzati sono:
- Tossina botulinica di tipo A (soprattutto in caso di vescica iperattiva);
- Agenti volumizzanti (collagene bovino o materiale adiposo autologo, per favorire la chiusura uretrale e ridurre le perdite di urina).
Incontinenza urinaria: quali sono i farmaci più utilizzati?
Alcuni farmaci sono in grado di influenzare nervi e muscoli dell’apparato urinario.
I più utilizzati per il trattamento dell’incontinenza sono:
- Anticolinergici: limitano i segnali nervosi colpevoli della frequente ed impellente minzione; allo stesso tempo aiutano nel rilassamento muscolare prevenendo le contrazioni vescicali.
- Estrogeni topici: tramite l’applicazione di creme vaginali o cerotti, vengono utilizzati nelle donne per ringiovanire i tessuti vescicali ed uretrali, migliorando così la situazione.
- Imipramina: farmaco antidepressivo, utilizzato nel trattamento dell’incontinenza mista.
Terapia chirurgia per trattare i casi più gravi di incontinenza urinaria
Terapia di ultima linea nel trattamento dell’incontinenza urinaria, è utilizzata dallo specialista per trattare i casi più gravi che non hanno risposto alle terapie farmacologiche o conservative.
I tassi di successo di questi interventi sono molto elevati: consistono in un riposizionamento della vescica e/o dell’utero (nelle donne).
Gli interventi utilizzati più comunemente per il trattamento dell’incontinenza sono:
Procedure di sling: tramite l’applicazione di una striscia di prolipropilene, viene creato un sostegno intorno alla vescica e all’uretra, per migliorare la tenuta muscolare e la chiusura uretrale. Possono essere utilizzate anche delle retine di materiale sintetico o dei tessuti prelevati direttamente dalla persona. La procedura mini-invasiva consigliabile per l’incontinenza urinaria da stress
Colposospensione: tramite alcuni punti di sutura, vengono assicurati sia la vescica che l’uretra ai tessuti circostanti. La procedura, eseguita spesso per via laparoscopica, permette un sostegno muscolare ed un corretto posizionamento degli organi interessati. Pur avendo tassi di successo molto elevati, la procedura è invasiva e necessita di recuperi abbastanza lunghi.
- Sfintere urinario artificiale: viene applicato uno sfintere artificiale che sostituisce completamente quello danneggiato. Esso permette di riacquistare il controllo completo della minzione; viene impiantato spesso a seguito di interventi per patologie tumorali (es. tumore della prostata), la cui rimozione è stata alla base dell’incontinenza urinaria. La percentuale di successo è molto elevata ma serve una riabilitazione specifica ed un periodo di adattamento.
- Cateterismo
L’incontinenza urinaria da rigurgito è solitamente trattata intervenendo sulla patologia correlata alla base della stessa incontinenza.
In caso di frequenti ostruzioni (es. da calcoli), una procedura che può essere utilizzata ma porta a molti effetti collaterali (tra cui le infezioni urinarie), è l’auto-cateterizzazione, ovvero lo svuotamento della vescica tramite l’immissione del catetere direttamente per mano del paziente.